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i dialetti italiani
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Nikura



Inscrit le: 08 Nov 2005
Messages: 2035
Lieu: Barcino / Brigantio

Messageécrit le Tuesday 19 Sep 06, 14:52 Répondre en citant ce message   

<font color='green'>Pour parler spécifiquement d'une langue/dialecte d'Italie (ou du corse, romanche, etc.), envoyez votre message dans le sujet spécifique à ce parler ou créez un sujet s'il n'existe pas encore de sujet spécifique.

Voir aussi :
- L'italien et ses dialectes : histoire
- Italien et langues d'Italie</font>



Questa thread è fatta per parlare dei dialetti d'Italia. Ce ne sono molti ancora e sono pure vivi in tutte le reggioni del paese. Vediamo se c'è gente per qui che sappia qualche cosa sui dialetti italiani oppure che conosca un dialetto in particolare e che vorrebbe presentarcelo.

Della stessa forma, potremmo parlare anche delle parole reggionali... Se ne conoscete, potete anche spiegarle qui.

Io sono andato a Milano poco tempo fa e ci ho comprato dei libri sul dialetto milanese (che davvero non si parla molto in Milano) e anche sul piemontese. Ce li farò scoprire un po' quando sia più avanti nella lettura di questi libri. Anche mi interessano molto i dialetti di Sardegna. Però per il sardo credo che farò una thread differente poiché è una lingua distinta dell'italiano.

Vorrei sapere cose sul napoletano e gli altri dialetti del sud ad esempio.



NB: En italien, l'usage du mot "dialetto" pour se référer à la langue régionale n'a rien de péjoratif. La grande majorité des italiens connaissent ces langues comme "dialetti" sans y mettre la connotation rabaissante qu'on fait souvent porter à ce mot en français.
Il faut considérer que dans bien des cas, l'Italie connaît une situation de diglossie considérant l'italien comme la variété haute de la langue et le dialecte comme la variété populaire.
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yom



Inscrit le: 18 Aug 2006
Messages: 28

Messageécrit le Tuesday 19 Sep 06, 17:10 Répondre en citant ce message   

Nikura a écrit:
Questa thread è fatta per parlare dei dialetti d'Italia. Ce ne sono molti ancora e sono pure vivi in tutte le reggioni del paese. Vediamo se c'è gente per qui che sappia qualche cosa sui dialetti italiani oppure che conosca un dialetto in particolare e che vorrebbe presentarcelo.

A Milano o Torino infatti, il dialetto è quasi morto, cioè rari sono gli italiani di meno di 40 anni che sappiano il dialetto in queste due città. L'evoluzione è stata molto veloce visto che fino agli anni 40/50, la gente parlava solo dialetto e usava l'italiano solo in contesti formali o con stranieri. Il dialetto sta morendo anche in tutto il nord-ovest e nell'Italia centrale. Invece, rimane abbastanza vivo in tutto il mezzogiorno e nel Veneto.
Purtroppo non conosco nessun dialetto anche se sono affascinato dal napoletano, dialetto che è popolare e capito da molti italiani grazie al prestigio della sua canzone e del teatro.

Citation:
NB: En italien, l'usage du mot "dialetto" pour se référer à la langue régionale n'a rien de péjoratif. La grande majorité des italiens connaissent ces langues comme "dialetti" sans y mettre la connotation rabaissante qu'on fait souvent porter à ce mot en français.
Il faut considérer que dans bien des cas, l'Italie connaît une situation de diglossie considérant l'italien comme la variété haute de la langue et le dialecte comme la variété populaire.

"dialecte" est-il vraiment si péjoratif en français. Ça me parait plus un terme de linguistique, l'équivalent a "dialetto" étant plutôt "patois" (très péjoratif ou pas selon l'usage et le contexte).
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Nikura



Inscrit le: 08 Nov 2005
Messages: 2035
Lieu: Barcino / Brigantio

Messageécrit le Tuesday 19 Sep 06, 17:28 Répondre en citant ce message   

Credo che ci può essere gente oggi in Francia che assimila anche la parola "dialetto" come qualcosa di spreggiativo. Dopo è vero che nella normalità, è un termine linguistico corretto. Spiegava questo per introdurre il termine "diglossia". Un paese linguisticamente centralizzato come Francia non capisce molto bene questo tipo di situazione.

È vero che nel Nord, si sentono molto poco i dialetti. Ma ho visto che a Genova magari si sentisse un po' più spesso. Dopo come sempre, supongo che nei paesi più piccoli, i dialetti devono avere qualche vivalità che non c'è ovviamente nelle città.
In Toscana dove la lingua italiana è nasciuta, ci sono anche dialetti e la gente li parla con naturalità poiché considerano che il toscano uguale all'italiano. Questo gli dà il loro accento tipico.

Nel caso del Nord, si vede che il friulano è ancora spesso utilizzato. Vediamo cosa ne dice Feintisti che lo parla bene. I dialetti ladini mi sembrano molto interessanti ma ho poche informazioni. Volevo anche segnalare il caso del valdostano (parlata francoprovenzale) che conosce una situazione un po' strana. Si conosce dai giovani ma spesso non lo parlano tra di loro.
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angela



Inscrit le: 26 Sep 2006
Messages: 11
Lieu: Bruxelles

Messageécrit le Tuesday 26 Sep 06, 23:00 Répondre en citant ce message   

sono nuova

sono della svizzera italiana vivo in belgio
da noi si parla anche un dialetto, che sempre parlo quando vado in vacanza nella mia regione
é un dialetto che assomiglia a quello di milano.
per esempio buon giorno diciamo bongiorno, o bondì, buona sera bonasera
ciao a tutti, si dice ciao a tücc

angela
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Xavier
Animateur


Inscrit le: 10 Nov 2004
Messages: 4088
Lieu: Μασσαλία, Prouvènço

Messageécrit le Tuesday 26 Sep 06, 23:17 Répondre en citant ce message   

è possibile presentare un piccolo vocabolario di questo dialetto ticinese ?
e come si pronuncia "a tücc" ?
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angela



Inscrit le: 26 Sep 2006
Messages: 11
Lieu: Bruxelles

Messageécrit le Wednesday 27 Sep 06, 15:19 Répondre en citant ce message   

Dunque : tücc la ü con due punti come u francese, cc come ch spagnuolo

In generale la lettera S come in posta, scuola, minestra ecc. la pronunciamo come il sc in scema.

Ieri ha fatto bello si dice: ier la fai bel
Ieri ha fatto brutto tempo : ier la fai brüt temp, qui la u alla francesa
Quello che facciamo molto é di non pronunciare la ultima vocale:
frances, ingles italian, ticines
la signora la sciura sc come in scema e “i” non lo pronunciamo
la casa: la cà
vai a letto : va in lecc
mela : poma
uva: üga
pesca (il frutto) persic, c pronunciato k
pesca (pescare) pescaa s= sc come scema e poi c come k
fico: fig
siediti li: setat giò li
ucelli: üsei
gatto: gat
cane: can
cavalli: cavai
bambini: bagai,
figlia: tusa s pronunciato come z francese
quando vieni? Ta vegnat quand?
Vengo domani: vegni duman

angela
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Feintisti



Inscrit le: 09 Oct 2005
Messages: 1591
Lieu: Liège, Belgique

Messageécrit le Wednesday 27 Sep 06, 17:30 Répondre en citant ce message   

Questo dialetto somiglia al Rumantsch. È perche le due lingue si sono influenzate? roulement des yeux
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angela



Inscrit le: 26 Sep 2006
Messages: 11
Lieu: Bruxelles

Messageécrit le Wednesday 27 Sep 06, 18:44 Répondre en citant ce message   

si assomigliano a prima vista perché sono lingue romanze

se voi saperne di più

http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_romancia#Storia_del_romancio
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Feintisti



Inscrit le: 09 Oct 2005
Messages: 1591
Lieu: Liège, Belgique

Messageécrit le Friday 29 Sep 06, 21:08 Répondre en citant ce message   

Lo so che sono romanze! Ma le parole assomigliano più!
Si assomigliano perche ci sono "ü" e le morfologie sono molto prossime. Il dialetto ticinese non è uno dialetto romancio! È più prossimo del Milanese. roulement des yeux
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Riccardo



Inscrit le: 31 Jul 2006
Messages: 2
Lieu: Genova, Italia

Messageécrit le Sunday 01 Oct 06, 22:10 Répondre en citant ce message   

Sino ad una ventina di anni fa, almeno nella mia regione (la Liguria) il dialetto non veniva insegnato ai bambini. I miei genitori parlavano tra loro in genovese e con me in italiano, e questa era una pratica diffusissima. Meno male che i miei nonni la pensavano diversamente e continuarono sempre a parlarmi in genovese!
Ho fatto le elementari negli anni sessanta, e le maestre elementari raccomandavano ai genitori di parlare solo in italiano con i propri figli, ricordo che le maestre più severe in questa regola non erano native dei nostri posti ma esule fiumane, venivano ciè dall'Istria che passò alla Yugoslavia a fine guerra mondiale.
E' da tenere presente, inoltre, che nel 1954 la televisione inizia le trasmissioni, ed è universalmente riconosciuto che fu quella ad insegnare l'italiano agli italiani...
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Camelotte



Inscrit le: 30 Sep 2006
Messages: 9
Lieu: Genève

Messageécrit le Thursday 05 Oct 06, 13:01 Répondre en citant ce message   

Direi che i dialetti in Italia sono sempre vivi, ad esempio, un milanese non usera le stesse intonazione che uno del trentino^^.

In somma, i dialetti sono sempre vivi, lo vedo anche con amici miei che sono di roma, milano, venezia, è non parliamo italiano della stessa forma. Cio che voglio dire è che nella forma di parlare, uno anche se non conosce il dialetto della sua regione veincula il suo passato dialletale.

A firenze suona il dolce "si", ed a mantova non suona della stessa forma. Mi sbaglio?

Scusate per gli errori, ma si come son rimasto in spagna durante sei mesi, ho perso un po il mio italiano^^.
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cinoricci1567



Inscrit le: 11 Oct 2006
Messages: 5
Lieu: Milan, Italie

Messageécrit le Friday 13 Oct 06, 13:51 Répondre en citant ce message   

Ciao a tutti,
in realtà i dialetti non stanno scoparendo dal nord d'Italia. E' vero che nelle grandi città (Milano, Torino, Genova...) sono parlati solo dalle persone anziane (questo è dovuto all'immigrazione dal dud d'Italiana negli anni 60. L'italiano è diventato la lingua comune tra i vecchi milanesi e i "nuovi" milanesi di quella fase storica). Ma appena fuori dalle grandi città industriali il dialetto è utilizzato quotidianamente (e l'italiano solo per le occasioni formali). Un esempio: a Bergamo (una piccola città molto bella a solo 50 km da Milano) parlano un dialetto incomprensibile.

Per il Toscana il discorso è diverso. L'italiano deriva dalla lingua parlata a Firenze alla fine del 1200 (dialetto fiorentino). Infatti in questa lingua Dante Alighieri scrisse La Divina Commedia.
Non esiste perciò un vero dialetto toscano. Ma esiste un'inflessione molto particolare (forse ancora più dolce dell'italiano stesso) che chi è stato a Firenze ha sicuramente notato.

Spero che sia comprensibile ciò che scritto. Altrimenti posso provare a tradurlo in francese.

Marco

P.S. se vi può interessare a questo indirizzo http://www.dejudicibus.it/dizionario/ potete scaricare dei dizionari di alcuni dialetti italiani
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Lou caga-blea



Inscrit le: 05 Sep 2006
Messages: 513
Lieu: Nissa

Messageécrit le Monday 23 Oct 06, 18:49 Répondre en citant ce message   

L'Italia, da questo punto di vista, se la compariamo alla situazione in Francia -- che sono due nazioni con un patrimonio linguistico molto ricco, e comprendono ambedue lingue non latine) -- ha saputo "conservare" i suoi dialetti molto meglio. Le ragioni saranno tante, in particolare di ordine politico (l'unificazione, solo per presentarne una, della "nazione" è avvenuta molto più tardi in Italia), e sicuramente gli Italiani sono molto più attaccati ai loro dialetti che la maggioranza dei Francesi. Oggi, per esempio, esiste una legge di tutela delle minoranze linguistiche che non ha nessun paragone in Francia. Vorrei rivolgere una domanda agli Italiani che frequentano il sito: sapere il dialetto vi sembra un ostacolo alla vostra "italianità" o meno? Perché a lungo in Francia -- e lo si pensa tuttora -- la conoscenza dei dialetti è stata presentata come l'impedimento maggiore non solo all'unità del paese, ma anche alla sopravivenza della repubblica. A me questo è sempre apparso una gran bugia. Aspetto i vostri testimoni: a mio parere un Ligure, un Toscano, un Lombardo, un Siciliano, ecc. non ha problemi a sentirsi sia italiano che ligure, toscano, lombardo e via dicendo.
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Riccardo



Inscrit le: 31 Jul 2006
Messages: 2
Lieu: Genova, Italia

Messageécrit le Monday 30 Oct 06, 21:32 Répondre en citant ce message   

Direi di più. Non ho problemi a sentirmi ligure, italiano, europeo.
Quando ero bambino, le maestre non approvavano assolutamente che si leggessero i fumetti perchè -dicevano- distoglievano dallo studio o qualcosa di simile. Eppure grazie ad Asterix e Tintin ho migliorato il poco francese imparato alle scuole medie.
Che il dialetto possa persino minare l'esistenza di una repubblica mi sembra quantomeno divertente. E il dialetto (nel mio caso Ligure), come i fumetti, mi ha aiutato nell'apprendimento del francese, e persino nella pronuncia (la ü non esiste in italiano ma nel ligure sì).
Come Ligure, sono fiero di conoscere il mio dialetto, e mi fa piacere incontrare persone che lo parlano.
Nel ventennio fascista, veniva data molta importanza alla difesa della lingua italiana, e si arrivò ben presto a follie tipo la traduzione di cognomi! Louis Armstrong divenne perciò Luigi Fortebraccio, e Benny Goodman cambiò in Beniamino Buonuomo (le etichette dei vecchi 78 giri lo confermano). Fortebraccio e Buonuomo non suonavano musica jazz, ma "musica negroide"... e Mickey Mouse divenne Topo Michele.
Vennero tassate o proibite le insegne in lingua straniera, come hotel e restaurant, salvo le insegne di interpreti e cambiavalute. Nacquero vocaboli come "motocarrozzetta" (il sidecar) e il Vate Gabriele d'Annunzio forgiava nuovi vocaboli; suo, ad esempio, il nome del "tramezzino". Il bar, venne sostituito con "quisibeve", ma fu poi autorizzato considerandolo le iniziali della frase "bevande alcooliche rivendita".
Chissà, forse per una specie di avversione a quelle leggi del passato, o perchè siamo un popolo di naviganti abituati agli idiomi del mondo intero, oggi accettiamo sempre più i vocaboli stranieri...
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zenarossa



Inscrit le: 10 Dec 2006
Messages: 2
Lieu: repubblica de zena

Messageécrit le Sunday 10 Dec 06, 19:28 Répondre en citant ce message   

Ciao a tutti. Son neuvo into sto bellissimo forum. Son zeneize e son appassiunou a tutto quello che riguarda a mae lengua e tutte quelle du mondo. Chi in liguria o zeneize o l'è parlou, ma purtroppo i zueni o stan perdendo.Mi gh'o 28 anni e l'o sempre parlou e oua son dereè a imparalo a scrive. No gh'è inn-a grafia officiale perchè a lengua a no gh'a nisciun riconoscimento da-o stato. Sta chi che mi adoviou a l'è a ciu tradisionale ma ghe ne son anche de-e atre.

Ciao a tutti. sono nuovo in questo bellissimo forum. sono genovese e sono appassionato a tutto quello che riguarda la mia lingua e tutte quelle del mondo. Qua in Liguria il genovese è parlato, ma purtroppo i giovani lo stanno perdendo. Io ho 28 anni e l'ho sempre parlato e ora sto imparando a scriverlo. Non c'è una grafia ufficiale perche la lingua non ha alcun riconoscimento dallo stato. Questo che uso io è la più tradizionale ma ce ne sono anche delle altre.
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